“Il prossimo governo dovrà garantire ai nostri giovani il diritto ad un futuro migliore di quello che oggi gli lasciamo. Oggi i nostri figli non hanno una prospettiva e sono scoraggiati. Non intravedono la possibilità di mettere su famiglia perché non hanno nemmeno una timida speranza di avere un lavoro stabile ed equamente remunerato e non sono più abituati a lottare perché contano di più le raccomandazioni che il curriculae o le potenzialità. Gli abbiamo tolto anche il coraggio di osare. Io pretendo, per i miei figli, un futuro dove le parola meritocrazia ed opportunità siano una regola”: è l’analisi di Massimo Mallegni, vice coordinatore di Forza Italia in Toscana commentando il discorso di fine anno del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “Sono rimasto molto colpito dall’intervento del Presidente che ha toccato con grande sensibilità il tema dei giovani e del loro futuro. Un futuro che stiamo divorando e che è nostra responsabilità riconsegnarli nelle loro mani. E’ per questa ragione che noi genitori, e parlo da padre, dobbiamo far capire ai nostri figli che è importante riappropriarsi del diritto al voto. Solo loro posso cambiare il loro destino diventando una voce inflessibile e critica della politica che decide anche per loro, anche se non si esprimo. Il loro voto deve essere decisivo, non per una parte politica o per l’altra, per il loro domani”. “I dati, in Toscana, come nel resto del paese, sono impietosi. I peggiori in Europa quando si parla di occupazione giovanile. Nel granducato sono 96mila i giovani figli che non studiano, non lavorano e non sono impegnati in programma di formazione. Quasi 1 su 5 nella fascia di età tra 15 e 29 anni”. “Pensionati, giovani ed imprese – spiega ancora Mallegni – sono queste le categorie che il prossimo governo dovrà mettere difendere con ogni mezzo, anche a costo di dover sacrificare un pezzo del presente. Sui giovani Forza Italia ha le idee molto chiare, come per i pensionati per cui alzeremo a 1000 euro tutte le pensioni e per le imprese con la tassa piatta. Le imprese che assumono giovani non verseranno nessun contributo per i primi tre anni ed avranno ulteriori agevolazioni per i successivi tre così da portare i benefici a sei anni. E’ l’unico modo per farli restare e non farli scappare. Il Jobs Act, in questo senso, è stato troppo timido. Al nostro paese non basta una tachipirina per riprendersi”. E sul discorso di Mattarella: “Ho trovato il discorso del nostro Presidente equilibrato. Serve anche una buona dose di ottimismo, quello che i nostri giovani non hanno più. Dai miei figli pretendo sempre il massimo. Non gli chiedo di studiare per il 6 ma per il 10. Non li favorisco, a volte li penalizzo, perché è giusto che trovino da soli la strada giusta. La famiglia deve fornirgli gli strumenti per migliorare la loro condizione. Lo stato, il governo, le opportunità per farli crescere nell’interesse del sistema paese. Dobbiamo ridare ai nostri figli la capacità di sognare”.